mercoledì 23 maggio 2012

Tayzak - Secondo racconto della serie Tayzak, un amore di demone


Riassunto

Syael ha perso le sue ali di angelo, ma ha guadagnato il dono di vedere con le mani. Ha conosciuto il bellissimo demone del fuoco Tayzak mentre entrambi aiutavano Loriant, il capo clan degli angeli di NY, a ritrovare Eriel, la sua compagna rapita da uno zombie e da un misterioso demone. Dalla notte del salvataggio della ragazza Syael non ha più rivisto Tayzak, finché una notte lui non suona alla sua porta, ferito e sofferente, chiedendole aiuto.
La donna decide di aiutare Tayzak nascondendolo nel proprio appartamento, ma lui non migliora, malgrado la ragazza gli abbia estratto una pallottola dal fianco e nonostante i demoni guariscano a velocità incredibile. Esiste solo una possibilità per risanare le sue ferite a farlo fuggire prima che chi lo insegue lo trovi: Syael dovrà nutrirlo col proprio sangue. Ma questo potrebbe essere davvero troppo per un ex angelo che si sente tremendamente attratta da un demone… 

Estratto


Aveva bisogno di un medico, di qualcuno che fermasse il sangue che stava velocemente inzuppando le bende bianche, ma non l’avrei chiamato, perché qualcosa mi diceva che lui aveva ragione. Qualcosa là fuori lo stava braccando e io ero un rifugio sicuro finché restavo invisibile. Rimasi a controllare che continuasse a respirare e che il sangue si fermasse, cosa che avvenne due ore dopo circa. In compenso arrivò una febbre devastante. Gli misi la borsa del ghiaccio sulla testa, gli feci spugnature fredde per togliere il sudore e dargli un po’ di sollievo. Cercai di svegliarlo per dargli un antipiretico, ma lui non aprì neppure gli occhi. Alle sei di mattina ero abbastanza disperata per chiamare Loriant quando lui finalmente si svegliò. 
-Ho sete…-, mormorò con voce roca.
Gli porsi un bicchiere d’acqua che bevve rapidamente. –Sei stata meravigliosa, Syael, ma ho ancora bisogno di te…-
-Non ho intenzione di estrarti niente altro dal corpo-
-Sto guarendo troppo lentamente, mi serve sangue per tornare in forze subito e andarmene di qui al più presto.-
-So che ti serve una trasfusione, hai perso troppo sangue, ma dovrò chiamare un medico…-
-No, non quel tipo di sangue.-, mi fissò intensamente negli occhi. –Mia madre era una vampira e, malgrado io sia un demone del fuoco, il mio metabolismo ha bisogno di sangue fresco molto più spesso di quanto ne abbiamo bisogno gli altri demoni.-, spiegò guardandomi intensamente.
-Stai dicendo… chiedendo che io ti dia il mio sangue?-, domandai incredula. 




Mani sapienti - primo racconto della serie Tayzak, un amore di demone


Riassunto

Syael era un angelo, ma durante la Prova ha perduto le ali. Però non è diventata umana e non è neppure morta, è diventata qualcosa di diverso, qualcosa che Diviana, la regina del suo clan cerca di tenere segreto. Syael ha anche acquistato un dono: riesce a percepire ricordi ed emozioni di chi ha posseduto un oggetto solo toccandolo. Diviana, la sua regina, la manda da Loriant, il potente arcangelo di NY, per aiutarlo a scoprire chi ha rapito Eriel, la sua compagna. Eriel è una negromante e grazie al potere della veridica si scopre che è stata rapita da un demone e da uno zombie. Syael dovrà collaborare con Tayzak, il bellissimo demone del fuoco, per salvare Eriel e arrivare prima che accada l’irreparabile.

Estratto


Avevo passato tre giorni di dolore, malgrado la morfina: la perdita delle ali era la tortura peggiore che un angelo potesse immaginare. Di solito uccideva. Io non ero morta, ma ricordo di averlo desiderato. Alla fine le ferite si erano rimarginate lasciando due vistose cicatrici. Poi anche le cicatrici erano diventate sottili come ricordi quasi dimenticati. E le mie mani avevano iniziato a vedere: toccando gli oggetti percepivo sentimenti e immagini di chi li aveva posseduti o anche soltanto sfiorati. Vedevo chiaramente il passato, ma a volte anche il presente e il futuro. Le emozioni forti erano molto più chiare di quelle tranquille: la paura era un’immagine ad alta definizione, il terrore un film in 3D.
Diviana aveva iniziato a usarmi: per trovare chi spariva, per sapere chi aveva ucciso o rapito i suoi discepoli. Il mio era un potere raro, antico, il potere dei Primi. Più antico persino di lei. Per questo, malgrado non avessi più le ali, venivo tenuta in grande conto e trattata con rispetto. Ma non ero più un angelo e non ero neppure umana. Non trovavo una collocazione fra i miei coetanei, che presto m’isolarono, gelosi della posizione che Diviana mi aveva concesso e diffidenti a causa della mia natura. Non riuscivo a toccare niente che fosse stato usato da altri, lo spazio in comune era un incubo di emozioni e sentimenti che mi ronzavano attorno come uno sciame d’insetti o che, alla peggio, mi azzannavano all’improvviso.

L'eredità



Riassunto

Dopo la morte di nonna Rose, Grace torna nella grande villa in Toscana per rivedere il cugino Luc, che ha ereditato insieme a lei tutti gli averi della nonna. Luc è ancora il bellissimo selvaggio che ricordava da quando aveva quindici anni. La sua prima cotta, il figlio adottivo dello zio, che l’ha sempre presa in giro chiamandola “signorina perfettina”. Purtroppo gli anni non l’hanno cambiato e dopo un pomeriggio passato a inventariare le cose di nonna Rose si ritrovano prigionieri in soffitta, fra vecchi scatoloni polverosi, questioni irrisolte e un’attrazione che cresce ogni minuto di più…


Estratto:

-Sei in anticipo-
La voce maschile mi fece sussultare e mi girai di scatto trovandomi davanti un uomo mezzo nudo e dai capelli biondi scarmigliati. Accidenti, era ancora più bello di quanto lo ricordassi e anche più spettinato. Mi sorrise ravviandosi i capelli.
-Sono le due-, gli feci notare.
-Ah, di già?-
-Non hai l’orologio?-
-Sì, l’avevo… dev’essere da qualche parte… comunque benvenuta.-
Poi mi superò avviandosi verso il frigo. Portava solo dei boxer blu, per il resto era indecentemente… fantasticamente nudo! Prese del latte e se ne versò un bicchiere.
-Il volo è andato bene?-, chiese squadrandomi con attenzione.
-Sì, tutto ok-
-Scusa, ma non mi ricordo più…-
Oddio, non si ricordava neppure il mio nome!
-…da dove vieni?-
-Da Londra e mi chiamo…-, cercai di anticiparlo.
-Grace, la piccola Grace!-, sorrise lui. –Non sono così rintronato, per ora. Mi ricordo di te, signorina perfettina-
Quel nomignolo, col quale mi aveva preso in giro per tutta la mia infanzia, mi fece avvampare.
-Solo Grace, se non ti dispiace.-, ribattei fissandolo torva. E lui sorrise ancora di più.
-E tu ti ricordi di me?-
-Sì, altrimenti avrei già chiamato la polizia dicendo che avevo trovato un uomo in mutande in casa mia!-
Si guardò stupito e poi fissò me sinceramente sbalordito.
-Sono boxer, praticamente calzoncini!-

Il divano



Riassunto

Nadia ha pochi soldi, ma tanta voglia di viaggiare, così fa spesso couchsurfing, ossia dorme nella casa di chi mette a disposizione il proprio divano. Questa volta la meta è Berlino per vedere il concerto dei Depeche Mode. Ma quando arriva all’appartamento del ragazzo che la ospita le apre la porta un uomo con vestito e turbante di lamè argentato. Yuri sta cercando d’imparare la parte di una commedia per riconquistare la sua ex e Nadia per sdebitarsi si offre di fargli ripetere le battute insieme a lei. Ma il copione è pieno di scene romantiche e Yuri è davvero tanto carino….

Estratto

-Sono un designer-, mi spiegò interpretando correttamente il mio sguardo curioso. Si tolse il turbante e i capelli lucidi gli coprirono parzialmente il volto. –E non sono un travestito, sto imparando una parte-, terminò indicandomi i fogli sparsi sul divano.
-Io sono Nadia, grazie per la tua disponibilità. Chi devi interpretare?-, domandai curiosa.
-Sono un uomo che vorrebbe essere una diva degli anni quaranta e che s’innamora di una lesbica che si veste sempre da uomo…-, spiegò sorridendo e passandosi una mano fra i folti capelli lucidi, dai riflessi ramati. Nessuna parrucca.  
-È sempre più difficile innamorarsi…-, mormorai guardandolo mentre si toglieva la lunga vestaglia di lamè e la gettava sulla poltrona di Lego. Le piume palpitarono come se stessero sospirando. Sotto indossava una maglietta dei Megadeth.
-Non dirlo a me, recito con la mia ex, che fra l’altro mi piace ancora.-
-Allora non lo fai per amore dell’arte?-, chiesi fissandolo negli occhi.
-Il mio amore per l’arte non è così contorto.-



martedì 22 maggio 2012

Cuore d'Ambra




Riassunto

Ambra vive nella vecchia villa del padre insieme al fratello minore Gio. La villa è quasi un castello sprofondata in un parco secolare e... nei debiti. Ambra non sa più come pagare la banca, rischia di perdere la casa e il vecchio padre, convnto di essere un mago, è affetto da demenza senile. Ma una sera bussa alla sua porta uno strano giardiniere, il ragazzo più bello che lei abbia mai visto, che chiede solo vitto e alloggio e di poter lavorare gratis nel loro parco. Il giardiniere, incredibilmente, ha lo stesso nome dell'uomo immaginario che Ambra ha creato per difendersi dalla dura realtà e crede nelle fate come suo padre e la cara madre morta... oltre ad essere di una bellezza incredibile.

Estratto

Eravamo sommersi di debiti, fra poco la banca avrebbe chiesto lo sfratto perché non riuscivo a pagare le rate dell’ipoteca. Ero davvero disperata così comperai un libro per donne stressate e disperate. L’autrice sosteneva che il cervello poteva essere ingannato e che se avessi pensato molto intensamente ad una realtà parallela e fittizia, nella quale ero felice, quei ricordi mi avrebbero aiutato ad uscire dalla disperazione. Il libro si componeva di varie meditazioni, o meglio, di sogni ad occhi aperti, da fare durante l’arco della giornata. Così iniziai quegli strani esercizi di fantasia: la mattina sotto alla doccia, durante il tragitto in treno per andare la lavoro, davanti al computer mentre registravo dati contabili, a pranzo davanti alla mia triste insalata di tonno e olive, a casa mentre cucinavo la cena e di notte, (quella era la mia preferita), mentre sprofondata nella vasca da bagno e sommersa da acqua profumata, mi lavavo di dosso tutte le tristezze della giornata. Immaginavo un uomo bellissimo, un medico, che aveva salvato mio padre dalla demenza e me e mio fratello dalla povertà. Gli avevo anche dato un nome: Damian.


Questa è l'immagine che avrei voluto come copertina, il medaglione l'ho fatto io:






Bill


Riassunto

Jody è una ragazzina fragile e ritardata e ha un amico immaginario: Bill. Ma Bill non è solo “immaginario” e forse non è neppure tanto amichevole…
La famiglia di Jody inizia a vivere in un incubo quando una strana presenza arriva a sconvolgere la loro esistenza.

Incipit

Tutti hanno una persona che amano più di ogni altra cosa al mondo, anche se vogliono bene a molti e pensano di amarli tutti ugualmente, non è vero, ne preferiscono sempre una. Per me quella persona è sempre stata mia sorella Jody. Le volevo più bene che tutti gli altri e l’avrei difesa sempre, da tutto e tutti, perché lei era più vulnerabile di una bambina.
Per questo l’ho uccisa.

L'anima di Tiger Shark


Riassunto

Tiger Shark è un pugnale da collezione... in realtà è un oggetto dotato di un'anima e di una volontà e il suo scopo è uccidere. Chi lo possiede ne è posseduto. Riuscirà la bella sacerdotessa Mambo a sfuggire alla sua lama?

Incipit

I coltelli devono sempre essere puliti, affilati, splendenti… è nella loro natura uccidere, l’ho capito da quando Tiger è entrato nella mia vita, se un coltello non uccide, almeno una volta, resta senz’anima, perché non adempie al destino che la natura gli ha assegnato; è come tenere in gabbia un uccello: ali che non volano, lame che non tagliano, anime che soffocano, una vita che in realtà è una morte. Questo ero: un morto, finché Tiger non è entrato nella mia vita. Ho un negozio di armi nel Jersey, vendo pistole, fucili, persino granate (sottobanco ovviamente!), ma la mia passione sono i pugnali.


questo è il vero Tiger Shark:




La scommessa


Riassunto

Un gruppo di donne scommette su chi riuscirà a sedurre il bersaglio della serata. Il povero Carlo Levrieri, marito fedele e neo papà, diventa una preda da duemila euro. La scommessa viene vinta, ma qualche giorno dopo le prove della vittoria fanno il giro su facebook e qualcuno decide di fare una nuova puntata, ma questa volta la posta in gioco sarà la vita.  

Estratto

Quella sera la posta era alta, chi vinceva passava al primo posto senza passare dal via e guadagnava duemila euro! Dovevamo far cedere Carlo Levrieri, da poco sposo e felice padre della piccola Bea. Lo conoscevamo bene, lavorava per la nostra stessa società e anche la moglie Anna, la brava, integerrima, noiosa Anna era del nostro ufficio. Non sono mai stata bene come da quando è in maternità, non potevamo neppure parlare delle nostre scommesse senza vedere il suo sguardo di biasimo e qualche frase di riprovazione tipo: “Perché delle belle ragazze come voi devono fare certe sciocchezze per divertirsi?”.
Carlo doveva sapere qualcosa del nostro gioco, sicuro che Anna ci aveva criticate per fare la figura della Santa Vergine Maria. Mi dovevo avvicinare a lui con un pretesto… un regalo per la piccola Bea! Era davvero stupito quando prese il pacchetto. Eravamo nel bar dove tutte le sere quelli della compagnia fanno l’happy hour, c’era casino, tutti bevevano, io gli ho offerto un Franciacorta per festeggiare il fiocco rosa.

Personal shopper



Riassunto

Dimitri è un uomo di successo molto impegnato e molto solo. Rossella è una personal shopper che si deve occupare di riarredare una casa troppo asettica e di organizzare una festa per un uomo che non ha vita sociale... Dimitri è convinto che basti pagare per ottenere ciò che vuole e che non ci sarà tempo da perdere, ma Rossella non è dello stesso avviso, vuole che la casa rispecchi la personalità dell'uomo che la abita e che Dimitri si prenda un po' di tempo libero per riflettere su se stesso e sul vuoto che lo circonda. tra i due si accende una sfida che non risparmia abbigliamento, nuovo look e massaggi al cioccolato in SPA prestigiose...

Estratto

-Se posso dirle la mia prima impressione io credo che il suo lavoro l’abbia assorbita completamente-, riprendo cercando di non sembrare saccente.
-È ciò che più amo fare, ciò che mi diverte e mi appassiona-, risponde tornando sulla difensiva.   
-Sono certa che è così ed è una cosa molto bella, anch’io svolgo con passione il mio lavoro-, approvo per guadagnarmi la sua fiducia. –Ma, oltre al lavoro c’è, o ci dovrebbe essere, anche la sfera personale e nella sua vita io non riesco a vederla.-
-Quindi che cosa propone? Che mi licenzi per coltivare il tempo libero che ora non ho?-
-No, che si ritagli degli spazi suoi nei quali poter coltivare hobby e amicizie.-
-Trovo il suo punto di vista eccessivamente focalizzato sul mio privato e forse influenzato da una certo romanticismo hollywoodiano… si è posta la domanda se gli spazi che dovrei ritagliarmi mi servano davvero? In fondo, se nella mia via non ci sono, vuol dire che ad un certo punto me ne sono liberato. La pago proprio per non perdere tempo in cose che considero inutili, se devo comunque occuparmene io, lei a che cosa mi serve?-, termina calmissimo sempre continuando a fissarmi negli occhi. Che era un osso duro l’avevo capito da subito. Ma io amo le sfide e quell’uomo, bello e gelido come la Siberia, rappresenta davvero una sfida interessante.
-Posso rinunciare al compenso per il mio lavoro se alla fine non sarà soddisfatto, ma non posso sacrificare la qualità del mio intervento e per fare ciò ho bisogno di qualcosa che solo lei può darmi-, esordisco col mio più bel sorriso.
Lui stringe gli occhi trasparenti a due lame sottili. –E cosa vuole?-
-Lei, ingegnere.-
Per un attimo lui rimane immobile, come un computer che salva le informazioni e blocca qualsiasi altra operazione, poi serra le belle labbra carnose in una linea dura e sottile.
-Non credo di aver capito il senso della sua frase-, ribatte frugando nei miei occhi.
-Voglio che si prenda una vacanza di due giorni durante la quale farà tutto ciò che le dirò e s’impegnerà a divertirsi. Niente di sconveniente o scandaloso, ovviamente. Solo sano relax e benessere, per ritrovare ciò che ha perso-, spiego con la massima calma.
-E se restassi della mia idea?-, chiede bevendo un altro sorso di aperitivo.
-Organizzerò la sua casa, la sua festa e la sua vita senza il suo aiuto, come da lei richiesto-, sospiro.
-Quando vuol fare questo esperimento? La festa è fra tre settimane…-
-Domani è sabato, per me questo weekend è perfetto-
Lo sento sospirare mentre col cellulare compone un numero.
-Giovanni, domani e domenica non potrò esserci, mi è capitato… un imprevisto che richiede la mia presenza-



Amici


Riassunto

Alessandra e Daniele sono amci da una vita, opposti ma complementari: Ale ama lo shopping, divertirsi, studiare poco e non impegnarsi mai molto in nulla. Dany, al contrario, è serio, impegnato, ama studiare ed è un fidanzato fedele. Ma un giorno un terribile incidente rischia di ucciderlo. Ale resta accanto a lui per tutta la durata del coma e quando lui si risveglia ricorda tutto, anche quello che non è mai accaduto. Ricorda di aver comperato un anello di fidanzamento per Ale, di aver fatto un viaggio con lei a Parigi, mentre della vera fidanzata non ricorda nulla...

Estratto

Decido di non tornare in ospedale il giorno dopo, ma alle 20,00, stremata dalla lotta contro i miei desideri, chiamo un taxi e mi fiondo da lui.
Dany è in piedi appoggiato a Francesco, un vecchio amico, e cammina faticosamente. Ci sono Elisa e Marco, Veronica è la grande assente.
“Ciao Ale, visto che oggi funzionano anche le gambe?” mi saluta lui facendomi l’occhiolino. Dio, com’è magro! In piedi è solo un metro e ottantacinque di ossa ricoperte di pelle.
“Sembri appena uscito da Auschwitz” lo saluto gettando la mia Kelly sull’unica poltroncina libera.
“Grazie, lo prendo come un complimento” risponde lui scuotendo la testa.
“Te l’ho detto che non è la donna giusta per te” ridacchia Francesco.
“Credo di averlo sempre saputo, ma il coma gioca brutti scherzi!”
Poi si risiede sul letto con un sospiro stanco.
A quanto pare il nostro piccolo interludio è già finito, un po’ mi sento sollevata, ma più che altro, devo ammetterlo, sono delusa.
“Almeno quando sei in coma mi porti a Parigi e mi regali anelli…” ribatto sorridendo. Nessuno deve accorgersi del mio imbarazzo, ma sento gli occhi di Ely fissi su di me, li sento anche senza vederla.






martedì 8 maggio 2012

L'ombra - terzo racconto della serie Luci nere



Riassunto

Lara e Riccardo da tre mesi vivono una relazione perfetta. Il ragazzo non si è mai sentito tanto felice e appagato come da quando sta con lei, anche le strane ombre che oscuravano la sua vita sembrano scomparse. Ma la sua pace sta per finire, una presenza buia sembra seguire Lara, un’ombra dagli strani occhi rossi, la stessa che disegna Denise, una paziente dell’ospedale psichiatrico nel quale sta facendo il tirocinio Lara. Troppe coincidenze per essere solo un caso. Lara è in pericolo, ma neppure Riccardo sa come fermare quel male che rischia di travolgere la sua vita e il suo amore.

Estratto

Fra i pazienti della clinica c’era una ragazza, Denise, più grande di lei di soli due anni, era schizofrenica, ma quando non era in preda alle crisi era la ragazza più dolce del mondo. Denise era bella come un angelo: capelli d’oro lunghi fino alla vita, occhi di cristallo azzurro, pelle di porcellana tanto chiara da sembrare trasparente e un corpo perfetto, che sembrava scolpito nella pietra piuttosto che fatto di carne e ossa. Denise era intelligente, curiosa, appassionata, golosa di vita, la lista dei suoi desideri era infinita; diceva sempre: “Quando uscirò di qui…”, quello era l’inizio delle loro chiacchierate dei giorni belli. I giorni brutti erano fatti di urla, pianti, preghiere di morte e frasi così orribili che solo a ricordarle Lara stava male. In quei momenti era sicura che Denise la odiasse e non solo lei, ma il mondo intiero; era un odio feroce, malefico, che come certi odori mefitici, ti restano appiccicati addosso. E c’era un’altra cosa che la spaventava: durante quegli attacchi Denise sembrava sapere cose che non avrebbe dovuto conoscere, anche alcuni infermieri erano spaventati da quella sua strana peculiarità.

lunedì 7 maggio 2012

Il filo di Arianna - secondo racconto della serie Luci nere


Riassunto

Lara è una ragazza insignificante, frequenta la facoltà di Psicologia e scrive lettere d’amore a pagamento, ma l’amore vero lei non l’ha mai incontrato. Quando Virginia, una compagna di facoltà, decide di usare il suo talento di scrivana per conquistare a tutti i costi Riccardo, il più strano del corso, Lara si sente mancare la terra sotto i piedi: lui è misterioso, super affascinante e pieno di ragazze e lei è la nullità che il professore di Antropologia ha sorteggiato per fare una ricerca sul mito proprio insieme al ragazzo.
Ma stranamente la situazione di ribalta: Riccardo è colpito dalla passione di Lara e dalla sua bravura nell’esprimere i concetti, non la considera per nulla insignificante anzi prova per lei una strana attrazione; Lara, da parte sua, si sente davvero capita e apprezzata per la prima volta in vita sua.
Sviscerando il mito del labirinto e di Arianna, i ragazzi seguiranno un invisibile filo che li porterà a diventare amici e forse molto di più.


Estratto


Lara non era mai stata una bellezza, non si era mai fatta notare per nulla né aveva mai avuto fortuna in amore… insomma, Lara era una sfigata. In una cosa però eccelleva: scrivere. [...] Virginia, la ragazza che lavorava con lei, frequentava l’esame di antropologia insieme a Lara. In quel corso c’era un ragazzo che Virginia aveva cercato di “agganciare” e col quale era uscita due volte, ma poi lui si era “sganciato” e, pur continuando ad essere gentile, non aveva più cercato o accettato altri appuntamenti. Virginia era molto carina, ma anche superficiale, troppo patinata e banale per il più strambo del corso. E per questo la sua amica non si dava pace: troppo assurdo pensare che qualcuno non la volesse. Riccardo doveva essere suo! Se non riusciva a riaverlo con minigonne “giropassera”, lo avrebbe conquistato con la sua profondità, o meglio, con quella di Lara.
Quest’ultima era restia ad accettare quell’incarico, Riccardo era più che strano, era “magico”, non avrebbe saputo in quale altro modo definirlo.   




Gia - primo racconto della serie Luci nere



Riassunto

A dodici anni Angela perde il fratellino in un incidente e la madre, sconvolta, inizia a parlare alle stanze vuote finché non tenta di avvelenare la famiglia per ricongiungersi al figlio morto.
Dopo otto anni, Angela si è lasciata quella brutta storia alle spalle: ora è una studentessa universitaria con tanti amici e un ragazzo che le vuole bene. Ma la brutta storia non è finita, la ragazza inizia a vedere strane cose: scritte inquietanti appaiono all’improvviso e un misterioso compagno di corso, Riccardo, dice di vedere un ragazzino che corrisponde in tutto e per tutto al fratellino morto.
Chi è Riccardo, lo “strambo” del corso, sempre tutto vestito di nero, misterioso come i suoi occhi dorati, che dice di vedere i morti? E che cosa vuole da lei il fratello? Tornare ad essere una famiglia “unita”, come diceva sua madre? Oppure qualcosa addirittura peggiore come le lascia intendere Riccardo?
Fra colpi di scena, apparizioni, sospetti, fughe e “ritorni” Angela scoprirà la terribile verità.

Estratto

Ora, a vent’anni, Angela era una studentessa universitaria brillante, un po’ introversa, ma socievole.
Pochi sapevano di sua madre, lei stessa non la vedeva da anni. Neppure il suo ragazzo, Michele, conosceva quella brutta storia. Angela era una ragazza abitudinaria, nell’aula magna, durante la lezione di psicologia dell’età evolutiva sedeva sempre allo stesso posto. Quel giorno aprì il quaderno per prendere appunti e improvvisamente, fra le tante scritte scarabocchiate e incise sul suo banco, vide in un angolo in alto a sinistra, una piccola parola che non aveva mai scorto prima: “Gia”.
Per un attimo tutto il mondo si bloccò, i suoni esterni scomparvero come se d’improvviso fosse sprofondata sott’acqua e un brivido freddo le serpeggiò lungo la spina dorsale. Quella parola, così piccola, così letale… era il nomignolo con il quale la chiamava Valerio, il suo povero fratellino. Nessun altro usava quel soprannome, per tutti gli altri lei era Angie, Gia era morta insieme a Vale.


L'incidente

Riassunto

Che cosa può succedere quando tuo fratello sedicenne si mette in testa di trovare l’uomo dei tuoi sogni a tutti i costi? Lo scopre Amelia, che, tornata single a trentacinque anni, grazie al fratello, incontra, o meglio, si scontra con Alessandro, il misterioso ciclista che tutte le mattine le fa sognare una vita diversa…

Estratto

Quel giorno avevo accompagnato Paolo al parco, c’era un pista per skateboard e ci andavamo spesso, io per stare con lui e lui, ovviamente, per stare con gli amici. Io mi sedevo su di una panchina a leggere cercando di non pensare a quante ossa poteva rompersi mio fratello usando quell’affare. Ma quel giorno Paolo era silenzioso.
“Se potessi scegliere, quale fra questi ragazzi ti piacerebbe incontrare?”, mi chiese improvvisamente mentre attraversavamo il parco verso la pista. Neanche a farlo apposta c’era anche il misterioso ciclista col sedere fantastico che incontravo tutte le mattine. Aveva un paio di jeans chiari e una camicia bianca, una tracolla nera col notebook sulla schiena e un casco nero. Tanto per cambiare era in bici a circa dieci metri davanti a noi.
“Quello in bici con il casco nero”, risposi sicura.
Vidi Paolo partire di slancio con lo skateboard e per i primi due secondi non capii che cosa volesse fare, poi quando lo vidi aumentare la velocità e puntare sull’ignaro ciclista...

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...